"Una cosa da cui imparare per crescere un po’" – Petrucci e la lezione appresa dopo la caduta in allenamento, con un aggiornamento sulle sue condizioni
“Grande spavento” per il ternano infortunatosi praticando motocross; Danilo ci parla anche del percorso di recupero
Costretto a saltare l’ultimo Round in ordine cronologico del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike a causa di un infortunio riportato in una caduta in allenamento, Danilo Petrucci (Barni Spark Racing Team) parla di quanto avvenuto, di come sta andando il percorso di recupero e di ciò che ha imparato dalla caduta stessa. ‘Petrux’ ha raccontato anche quali sono state le sue sensazioni nel vedere l’esordiente e suo sostituto Nicholas Spinelli vincere in sella alla sua moto e si è espresso anche in merito a questa stagione 2024 del WorldSBK.
IL RECUPERO: “Almeno dimagrisco un po’!”
Petrucci è finito sotto i ferri dopo la caduta avvenuta in allenamento a Cingoli nella quale si è fratturato la mandibola, la clavicola e la scapola ma a metà aprile è stato dimesso dall'ospedale di Ancona dopo due interventi. Queste le parole di Petrucci nella giornata di giovedì 2 maggio in merito a una possibile stima legata alle tempistiche di ritorno in pista: “Non ho più punti. Non riesco a masticare. Riesco a mangiare ma solo cose piccole e morbide. Almeno dimagrisco un po’! Devo tenere immobilizzata la spalla e quindi per altri 15 giorni non potrò muoverla. Ho fatto una risonanza magnetica e non ho problemi per ciò che concerne tendini e legamenti ma la scapola deve tornare a posto in modo naturale. Devo vedere se la frattura alla scapola andrà a posto e se riuscirò a fare forza con il braccio. L’obiettivo è ancora il test di Misano. Non abbiamo tanto tempo ma a fine mese possiamo essere presenti al test. Sto facendo tante terapie. A casa ho una magnetoterapia, è come un campo magnetico dove dormo di notte e ho delle cose da mettere sull’osso rotto. Sto prendendo tante vitamine per agevolare la guarigione delle ossa. Stiamo facendo di tutto per essere presenti al test di Misano”.
LA CADUTA: “Sono atterrato sulla rampa del salto successivo, come un martello che colpisce un chiodo”
Dopo aver spiegato alcuni dettagli della caduta avvenuta in un video postato una volta uscito dall’ospedale, Petrucci ne ha parlato nello specifico nell'intervista a WorldSBK.com. Il ternano ha detto: “È stata davvero una grossa caduta. Sono stato sfortunato dato che questo è un errore che commetti una sola volta, ti capita una sola volta nella vita ed è successo a me. È stato come un salto con gli sci. Più vai forte, più vai in alto e quindi mi sono davvero spaventato. L’ultima cosa che ricordo è che ero in aria. Sono atterrato sulla rampa del salto successivo, come un martello che sbatte su un chiodo. Non mi ricordo niente, soltanto che ero 15 metri in aria e non ho potuto fare niente; ho potuto soltanto aspettare di sbattere a terra”.
I PENSIERI SULLA CADUTA: “Ora sono più contento di prima”
Nonostante la gravità della caduta, Petrucci la prende con filosofia e ritiene di aver appreso delle lezioni dalla brutta caduta: “Sono stato fortunato dato che non mi sono infortunato alla gamba o alla schiena e questa è la cosa più importante e sono stato specialmente fortunato dato che il colpo l’ho dato sulla testa ma a pochi centimetri dalle ossa del collo. Ho picchiato la mandibola nell’unica parte in cui non avevo la protezione del casco. Ho sbattuto la faccia sul manubrio e penso che sia stata una caduta davvero fortunata. La mandibola si è spezzata in tre parti, la clavicola in due parti e la scapola si è rotta. La scapola è la parte più dura da rimettere a posto dato che la mandibola è fissata da placche e viti, come anche la clavicola mentre la scapola è ancora rotta. Ora penso di essere più contento di prima. Questo mi dà la forza e penso sia una cosa da cui imparare per crescere un po’ per non rischiare così tanto, per cambiare un po’ il mio allenamento e per essere più calmo. Mi dico ‘a 34 anni non serve essere più forti, ma più intelligenti’. Non l’ho fatto. Mi stavo allenando per essere sempre più forte”.
LA PRIMA VITTORIA DI BARNI VISTA DA LONTANO: “Sono stato davvero contento di vedere quella gara!”
Con Petrucci costretto a uno stop forzato, il team Barni Ducati ha deciso di sostituirlo con Nicholas Spinelli che nel Round di Olanda in Gara 1 all’esordio ha subito vinto, puntando sulle gomme giuste, ovvero le intermedie. Anche la fortuna è stata dalla parte di Spinelli e del team Barni grazie all’esposizione delle bandiere rosse proprio mentre i suoi avversari stavano rinvenendo su di lui. Spinelli ha anche regalato al team la prima vittoria nel WorldSBK. Petrucci ha assistito a tutto questo da lontano, dichiarandosi felice per il Team Manager Marco Barnabò – affettuosamente noto come ‘Barni’ – che è stato uno dei primi a fargli visita dopo la caduta.
“Sono felice per Spinelli e Barni – ha detto Petrucci - Barni è stato uno dei primi a venirmi a trovare in ospedale ed era triste dato che eravamo in un bel momento. Ci stavamo giocando il podio e la top five. Assen è una delle mie piste preferite. Penso che alla fine siamo stati sfortunati con questa caduta ma dall’altro lato anche fortunati. Forse qualcuno da lassù ha guardato in basso e ha deciso che questa era la nostra settimana fortunata dato che nonostante una caduta davvero brutta è andato tutto bene e anche per Barni che per quella gara ha perso un pilota ma che ha visto il suo sostituto vincere la sua prima gara. Sono contento di aver guardato quella gara”.
WORLDSBK 2024: “Non sai mai chi vincerà o chi salirà sul podio…”
Dopo aver disputato i primi due Round di questa stagione e aver visto il terzo da casa, Petrucci ha detto la sua sul WorldSBK 2024: “È bello vedere il WorldSBK. A inizio stagione ho detto a tutti che ci sono almeno 12 piloti che possono salire sul podio e tanti di loro possono vincere gare. È una grande sfida dato che puoi arrivare tra i primi tre e poi nella sessione successiva ritrovarti in 12^ posizione. È dura ma anche bello da vedere per gli appassionati dato che non sai mai chi vincerà o chi salirà sul podio. Visto da dentro è bello ma difficile dato che siamo tutti molto vicini e quindi è davvero difficile creare un gap. Anche se sei decimo puoi comunque lottare ancora per il podio dato che sul passo gara siamo tutti vicini. Le nuove regole ci hanno dato un po’ più di competitività”.
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